Biografia di Romano Mazzini
A cura di Serena Mazzini e Nicoletta Nardelli
Uno speciale ringraziamento a Serena e Nicoletta che, con grande fervore e dedizione hanno ricostruito l’itinerario artistico di una vita di artista intensa quale è stata quella di mio padre.
il figlio, Piero Mazzini
Romano Mazzini nasce ad Imola (Bologna) il 14 settembre 1939. Fin da giovanissimo manifesta una spiccata attitudine per il disegno ed il modellato.
Nel 1953 intraprende gli studi artistici all’Istituto Gaetano Ballardini di Faenza, quindi prosegue il suo percorso di studi artistici al Magistero della città, dove si diploma.
Le prestigiose scuole di ceramica faentine gli permisero di far propri gli insegnamenti di noti maestri quali il ceramista Carlo Zauli, il tecnologo Tonito Emiliani, lo scultore Angelo Biancini e lo storico d’arte Giuseppe Liverani.
Romano Mazzini attinge il modo di fare arte da Angelo Biancini che, non solo è stato per lui maestro d’arte, ma anche maestro di vita.
Altro riferimento preciso nella cultura di Mazzini è Pietro Melandri, illustre pittore, scenografo e ceramista emiliano (Faenza 1885 -1976) e, tra i molti amici artisti della Romagna, ricordiamo Raffaele Mondini del quale il critico Mariano Apa ha scritto: «Raffaele Mondini è stato il luogo della fucina, il forno dove l’argilla di Mazzini s’è educata a conoscersi e a forgiarsi. Mondini, Biancini e Melandri sono i caposaldi di una storia della cultura che da Faenza poté specchiarsi in Deruta.»
Mazzini, forte della secolare arte della maiolica, peculiare della tradizione faentina, nel 1961 inizia un proprio percorso artistico che lo porta a svolgere ricerche plastiche, utilizzando in prevalenza terracotta, gesso e bronzo.
Da Biancini apprende i segreti della cera persa, l’antica tecnica per la fusione in bronzo usata in epoca classica, andata poi in disuso e ripresa a pieno nel Rinascimento, e della forma persa con cui realizza forme in cemento e gesso.
Partecipa al Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza nelle edizioni del 1962 e del 1966. È negli anni che vanno dal 1962 al 1964 che, in seminari d’arte tenutisi a Roma, Mazzini espone le proprie considerazioni teoriche sulla tecnica della ceramica e sulla scultura confrontandosi con Argan e Menna.
Nel mese di ottobre del 1961, appena ventiduenne, si trasferisce a Deruta, dove insegna modellazione plastica all’Istituto Statale d’Arte della Ceramica e, successivamente, sarà docente di scultura e anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Sarà attratto dall’ambiente e dalla storia dell’Umbria, interesse che condividerà con gli amici Giulio Busti artista e conservatore, Manlio Bacosi, pittore e Bruno Orfei, scultore, tutti insigni rappresentanti dell’arte contemporanea di formazione umbra.
Legato da lunga, profonda e duratura amicizia, molto ha scritto di lui il noto scrittore Marco Rufini, il quale, di Mazzini, mette in luce sia l’aspetto artistico che il lato umano, più personale ed interiore.
Faentino di formazione, matura come artista in terra umbra, dove si dedica alla scultura fittile che rimarrà una costante nella sua produzione da cui deriva la sua peculiare identità di “scultore ceramista”. La terracotta, infatti, è il materiale da lui prediletto, con cui produce sia sculture grandi e monumentali che di piccolo formato, che a volte colora con lustri metallici.
L’utilizzo del cemento è riservato alla realizzazione di imponenti opere scultoree, con la paraffina crea Sculture di Cera e con il bronzo realizza articolate fusioni.
Un altro aspetto del lavoro artistico di Romano Mazzini è rappresentato dai disegni, a volte raffiguranti le stesse tematiche narrative delle sculture e, per la cui tecnica di realizzazione, utilizza matita sanguigna, carboncino, inchiostri di china, ossidi e terre coloranti.
L’artista principalmente svolge la sua fondamentale attività di scultore a Deruta, dove lavora ininterrottamente fino alla morte, avvenuta il 6 marzo 2013, all’età di 73 anni.
Le fasi evolutive
del suo operato
si possono distinguere
nei seguenti spazi temporali:
- Tra il 1959 e il 1968, Romano Mazzini produce per lo più opere astratte
quali Sculture Astratte e Studio di Macchina. Altro tema prediletto dall’artista è quello del volo degli uccelli per lo più realizzati in ferro oppure argilla (produzione tra il ’58 ed il ’64). - Tra il 1965 e il 1976, produce formelle in terracotta sia in alto che in basso-rilievo con temi indifferentemente figurativi o astratti: si ricorda il grande pannello con scene evangeliche collocato sulla facciata della chiesa della Sacra Famiglia a Castelraimondo (MC). Attorno a questo periodo (tra il ’68 e il ’78) è anche databile la produzione della serie Donna a Cavallo, realizzata sia in bronzo che con la tecnica del refrattario dipinto a lustro.
- Nella seconda metà degli anni settanta è impegnato nella realizzazione di importanti pannelli in ceramica e di grandi opere in cemento come il crocefisso della facciata della chiesa di S. Maria delle Corti a Lisciano Niccone (PG).
- Negli anni ottanta il maestro è impegnato nella ricerca plastica di sculture in ceramica
tra le quali si ricordano Animale Meccanico,Anelito Contrapposto, Le Vittorie del Vento e Universoassisi,preludio, quest’ultima, alla futura serie delle Sfere. - Gli anni novanta sono anni particolarmente importanti e produttivi per Romano Mazzini: si
ricordano lavori come Strati di una Metropoli, Utopia, Il Sistema Orbitante delle Cupole, Generatrice di Forme. In questo decennio affronta il tema della Città Ideale; confluiscono nel tema la serie delle Sfere di refrattario colorato e la serie degli Underground. Sarà poi il tempo della creazione di grandi opere scultoree come Le Cattedrali e di altre, più piccole, come le Sculture di Cera.
Nel corso della sua esperienza artistica partecipa a mostre e concorsi nazionali e internazionali; in alcuni dei quali ottiene dei riconoscimenti: a Castelli in Abruzzo (TE), a Gualdo Tadino (PG), a Gubbio (PG), a Grottaglie (TA), nel 1988 a Monte San Savino (AR), a Savona, a Todi (PG) e nel 1987 a Limoges ed a Vallauris in Francia.
Molte sue opere sono presenti in musei di rilevanza mondiale. Lucia Bosè, mossa da un grande interesse per l’arte, commissiona al maestro un’opera che verrà esposta al Museo degli Angeli a Turegano in Spagna, a pochi chilometri da Segovia.
Per quanto attiene in modo particolare all’estetica e alla poetica di Mazzini, hanno scritto di Lui e delle sue opere illustri scrittori e critici:
- Mariano Apa,
- Giorgio Bonomi,
- Emidio De Albentiis,
- Massimo Duranti,
- Giuseppe Maradei,
- Cristina Marinelli,
- Paolo Nardon,
- Antonio Carlo Ponti,
- Elena Pottini,
- Marco Rufini,
- Maurizio Terzetti,
- Andrea Baffoni.
Molte sue sculture sono presenti nel Catalogo Nazionale Bolaffi ed in molte riviste d’arte.
Esposizioni Permanenti
Alcune sue sculture sono
esposte nei seguenti musei
ed edifici ecclesiastici:
- Al Museo Nazionale di Kyoto, Giappone sono in esposizione due opere astratte, ciascuna titolata Scultura Bianca.
- L’opera titolata Sfera/Città Ideale 1993 è esposta al Museo della ceramica di Santo Stefano di Camastra (ME).
- Dal 1994 due sue opere d’arte sacra raffiguranti Crocifisso si trovano nel Collegio di S. Isidoro a Roma.
- Un’opera di grande dimensione titolata Sfera/Città Ideale 1994 è esposta alla sede centrale della Mercedes Benz Italia di Roma.
- L’opera titolata Sfera/Città Ideale 1995, qualche tempo fa in esposizione al Museo Nazionale di Mino, ora è al Museo d’Arte Moderna della Ceramica di Gifu in Giappone.
- La scultura titolata Città Ideale 1993 è in esposizione presso Associates, Inc. Wisconsin, Stati Uniti d’America.
- L’opera titolata Sfera/Città Ideale 1997 è in esposizione al Museo Regionale della Ceramica di Deruta (PG).
- La grande opera titolata Angelo Caduto dal 2001 è al Museo de Los Angeles (di cui Lucia Bosè è proprietaria e curatrice) Turegano, Spagna.
- Un’opera di Mazzini titolata Grande macchina che macina è esposta dal 20 aprile 2009 al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (RA).
- La famiglia Mazzini, in virtù del profondo rapporto che da sempre ha legato lo Scultore alla città di Deruta, dona due opere monumentali, Sacre figure dall’ombra, al Museo Regionale della Ceramica nel 2019.
Mostre personali
- 1993, mostra antologica, Centro Espositivo Rocca Paolina, Perugia, a cura di Mariano Apa.
- Giugno-luglio 1997, Romano Mazzini – Sculture e disegni, Galleria Cantico delle Creature presso il santuario di San Damiano, Assisi (PG) , a cura di Giorgio Bonomi.
- 2000, Città-Cities – Promenade sonora-visiva, sculture di Romano Mazzini, musiche di Massimo Monacelli, Centro Espositivo Rocca Paolina, Perugia, a cura di Marco Rufini.
- Marzo 2014, Romano Mazzini, un Artista tra città e cattedrali, Centro Espositivo Rocca Paolina, Perugia, a cura di Giorgio Bonomi.
- Novembre 2014, mostra “Forma ed Energia” presso la Galleria Free Mocco’s House di Deruta (Perugia), a cura di Emidio De Albentiis e Andrea Baffoni.
- Ottobre 2017, mostra “Artisti in Permanenza”, Totem Kiosk Museale Multimediale al Museo MIIT di Torino.
Mostre collettive
In più occasioni le città di Perugia e Deruta hanno omaggiato i propri maestri con esclusive mostre allestite nei luoghi più prestigiosi.
- Per la mostra “Deruta Dodici Maestri” tenutasi presso il Centro d’Arte Contemporanea “Antica Fornace Grazia” a Deruta dal 27 marzo al 25 aprile 2022, a cura del Critico d’Arte Andrea Baffoni, sono state esposte le sculture di Romano Mazzini Sfera città ideale (1990), Sacre figure dall’ombra (maquettte) (1997, Cattedrale (1997) e i disegni “Due studi per corpi maschili” (1988).
- In occasione della mostra “Brana – Mondi Paralleli, Omaggio a Brajo Fuso, allestita presso il Fuseum di Perugia dal 25 febbraio al 22 aprile 2018 a cura del Critico d’Arte Andrea Baffoni, sono state esposte le opere di Romano Mazzini “Il sistema orbitante delle cupole” (1993) e “Sfera città ideale” (1992).
Conferenze
Il Club per l’UNESCO d Perugia e Gubbio ha organizzato il 26 febbraio 2020 presso la Saletta della Fondazione S. Anna in Viale Roma 15 la conferenza “Tra arte ed artigianato, attualità di un’autentica professione da proteggere: Romano Mazzini, uno scultore della ceramica”.
Ha introdotto Gianfranco Cesarini, Presidente del Club per l’UNESCO di Perugia-Gubbio/Alta Umbria
Relatore: Andrea Baffoni, Critico d’ Arte.
Nel corso della presentazione è stato proiettato un documentario sulla vita e l’attività di Romano Mazzini.